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I circuiti culturali: centri e periferie dei linguaggi figurativi

I rapporti tra la produzione artistica in Valtellina e quella dei grandi centri, come Milano e Como, osservati nel passaggio tra Medioevo e Rinascimento, hanno da alcuni decenni focalizzato gli interessi di studio. Sempre più il fortunato paradigma centro-periferia ha ceduto il passo a nuovi punti di vista ai quali costringono la presenza sul territorio di artisti di varia provenienza, che hanno sviluppato sul territorio attività ben identificate e continuative, e la realizzazione di opere che attestano l’importanza della circolazione di modelli, non sempre di provenienza metropolitana. Risulta sempre più chiarificatrice, dove documentata, la forma di collaborazione tra artisti, avviata su casi particolari e poi divenuta stabile; così come la formazione e lo sviluppo di botteghe e scuole o il ruolo avuto da cantieri aperti in valle con particolari ambizioni. Anche gli sviluppi iconografici, soprattutto quelli di carattere devozionale, stanno recuperando attestazioni inedite che aprono nuove prospettive. Le esemplificazioni saranno ricavate da studi da poco compiuti – come quelli dedicati al S. Martino di Cosio e alla Sassella di Sondrio – e da quelli in corso nell’ambito del progetto “Radici di un’identità” – come quelli su S. Bernardo di Faedo e dell’ex-latteria sociale di Ponte -.