Paesaggio archeo-minerario

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L’attività mineraria ha rivestito un ruolo fondamentale dal punto di vista storico, socio-economico e paesaggistico della Valtellina fin dai tempi antichi. Anche nel territorio del mandamento di Sondrio, e in particolare lungo il versante orobico, si trovano testimonianze preziose delle attività di estrazione e prima lavorazione del ferro. Le ricerche sul territorio promosse dal progetto Radici arricchiscono il quadro delle conoscenze, documentando importanti siti minerari ad alta quota, nei comuni di Fusine e Piateda, e riscoprendo luoghi e sentieri ricchi di storia e di potenti suggestioni paesaggistiche.

FUSINE – Vitalengo: riscoperta di un sito minerario

In Val Madre e nella vicina Val Cervia, a circa 2.200 metri di quota, resistono importanti tracce di antiche attività metallurgiche, legate all’estrazione e alla prima lavorazione del ferro. All’interno del progetto Radici, l’Università di Torino ha realizzato attività di ricognizione, rilievo e documentazione delle strutture conservate. Alle ricerche di carattere storico e archeologico, si affianca lo studio delle fonti documentarie.

PIATEDA – Val Venina archeo-mineraria: un paesaggio emblematico della Valtellina

In Val Venina, a oltre 2.000 metri di quota, una miniera, strutture murarie e un imponente forno in pietra a secco testimoniano antiche attività di estrazione e prima lavorazione del ferro. Nell’ambito del progetto Radici l’Università degli studi di Torino ha realizzato attività di ricognizione, rilievo e studio delle strutture conservate, legate alla filiera produttiva della Valle. Il percorso di valorizzazione dell’antica via del ferro ha visto coinvolti anche giovani studenti universitari che, grazie all’attivazione di una Summer School, hanno potuto operare concretamente nel territorio comunale di Piateda.