Il mandamento riscopre le radici e l’identità

Presentato il piano che coinvolge tutti i Comuni del Sondriese in un’operazione di valorizzazione del proprio patrimonio non solo culturale

E’ al via un percorso di studio che porta a superare i confini amministrativi per progettare insieme un futuro che ha le radici nel passato

SONDRIO (Ilo) «Le radici di un’identità -Temi, strumenti e itinerari per la (ri)scoperta del mandamento di Sondrio tra preistoria e medioevo». è il titolo del progetto presentato dalla Comunità Montana. Coinvolge 21 Comuni, 4 uni­versità, la Fondazione Credito Valtellinese, oltre 40 associa­zioni del territorio. «Lo scopo – ha spiegato il presidente della Cm Tiziano Maffezzini – è di promuovere il mandamento di Sondrio attraverso un filo conduttore in grado di unirci tutti ter­ritorialmente, snodandosi appunto tra preistoria e, so­prattutto, medioevo. Si tratta di riscoprire tutto ciò che ci appartiene, quindi quelle componenti architettoniche, storiche e culturali che con­notano fortemente tutti i no­stri paesi. Il progetto non è esclusivamente per l’esterno ma soprattutto per chi abita ed è coinvolto direttamente». Il valore complessivo del progetto è di 2,113 milioni di euro ed è finanziato grazie al contributo di Fondazione Cariplo di 700mila e ai 600rnila stanziati dalla Re­gione; la restante parte è di­visa tra Cm e i Comuni. Il territorio diventa così un la­boratorio a cielo aperto, ca­ratterizzato da quattro parole chiave: conoscere inedite pi­ste di ricerca, portando la Valle nelle più qualificate se­di internazionali di studio; condividere per generare consapevolezza diffusa; cre­scere creando percorsi di for­mazione mirati alla creazio­ne di posti di lavoro qua­lificati; sviluppare strategie congiunte sovracomunali per favorire lo sviluppo econo­mico e turistico. Rita Pezzola, coordinatri­ce scientifica del progetto, ha evidenziato dapprima la ra­dice identitaria delle comu­nità attraverso lo sviluppo di gruppi tematici di analisi, studio, ricerca, comunicazio­ne. I temi sono i paesaggi dell’identità del sacro, dei castelli, dei centri storici. «Già dal 9 novembre al 14 dicembre avremo una serie di incontri che si svolgeranno in sei location diverse. Ogni presentazione avrà un taglio diverso, entro quella logica di interdisciplinarità che connota il progetto madre. Il focus sarà puntato sulla storia, sull’archeologia, sull’economia, sulla filosofia del paesaggio». Pezzola ha rimarcato il fat­to che l’elemento del pae­saggio prevale sulla logica storicamente astratta del confine amministrativo. Ecco allora i sindaci riunirsi per progettare percorsi che nello stesso tempo sono ammini­strativi, di socializzazione, di coinvolgimento comunitario e di ricerca scientifica. «Questi, dunque, i tre ver­santi su cui si muove il pro­getto – ha concluso – Riba­disco quindi l’importanza dei seguenti elementi: prendere coscienza di dati, elementi, contenuti; interpretare e conoscere per sentirsi partecipi come cittadini a queste comunità di patrimonio; pianificare un’amministrazione che sappia andare oltre i suoi confini per una valorizzazione reale di questi beni. Ecco lo spirito del progetto».

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