Una grande festa per tutto il paese «Gli affreschi ora restino visitabili»

Poggiridenti
Lo hanno chiesto i turisti presenti che hanno ammirato le camere pictae nella due giorni

A detta dei poggini innamorati del loro paese è stato un «sogno» poter tornare a ritrovarsi per festeggiare un traguardo tanto atteso, come quello di godere della rinnovata piazza (storicamente era l’orto con pozzo della dimora) con una vista mozzafiato sulla Valle e di lustrarsi gli occhi ammirando gli affreschi nelle due camere pictae della torre.
I tre giorni di festa sono stati partecipati con intensità dalla popolazione del paese, ma anche dagli abitanti dell’arte dei dintorni. Il primo atto è stato il convegno di venerdì sera – in presenza nel salone dell’oratorio e a distanza in rete – per presentare la torre fra storia, arte e letteratura. Nonostante qualche rallentamento della rete (ma il sindaco, Giovanni Piasini, ha promesso che, fra un anno, arriverà la fibra finalmente), la qualità degli interventi da parte di Franca Prandi, Patrizia Sichera, Giorgio Baruta, Ida Oppici e Federica Caneparo ha interessato il pubblico, che ha potuto conoscere le vicissitudini della torre costruita nel Trecento dai Pendolasco, famiglia che godeva di una florida condizione economica e, quindi, di una posizione sociale di prestigio in Valle.
Nella giornata di sabato, invece, lo spettro del pubblico si è ampliato interessando anche le famiglie e i bambini.
I bambini dei “Germogli sonori”, il laboratorio di musica tenuto da Andrea Murada promosso da biblioteca e AmbriaJazz, ha fatto centro. I piccoli hanno presentato le loro sonorizzazioni sul Sentieri dei rat che collega Poggi piano con Poggi alto (con golosa pausa al forno della DUSOLINA ????), sia prima del concerto del trio Scat Noir.
Intanto, in piazza, è stato tutto un viavai di preparativi per la serata di sabato e di visite alla torre condotte, sabato dall’associazione San Fedele e, domenica, dallo staff del progetto “Le radici di una identità”.
I visitatore, entrati nella prima e seconda stanza della torre, non credevano ai propri occhi di fronte alla fattura degli affreschi: nella prima stanza (Caneparo si è augurata che possa essere dato un  nome alle due camere pictae) dominano gli affreschi ispirati al poemetto allegorico “Trionfi” di Francesco Petrarca, mentre nella seconda stanza telamoni e cariatidi sorreggono fregi di altissimo linguaggio espressivo. L’auspicio espresso dai visitatori è quello che, in futuro, sia possibile aprire la torre più frequentemente alle visite (guide volontarie permettendo).
In prima linea, come sempre, nelle tre giornate le associazioni del paese (Pro loco, Alpini, Polisportiva, Avis, Banda, San Fedele) che si sono occupate degli aperitivi per gli ospiti. Il ricco programma si è concluso nel tardo pomeriggio di ieri con lo spettacolo di burattini “Rise in rima” e lo spettacolo teatrale “Mary’s bath” a cura dell’associazione Nati scalzi.

Clara Castoldi
12 luglio 2021

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