LE RADICI DI UNA IDENTITA’: i paesaggi del mandamento di Sondrio si presentano (dalla preistoria al medioevo). Alcune considerazioni di politica economica locale.

È davvero emozionante risalire il mandamento di Sondrio e rendersi conto della sua storia, delle sue radici, delle sue bellezze, delle tracce architettoniche, in parte nascoste ma ancora ben visibili, che ne fanno un distretto culturale di grandissimo pregio. Una terra piena cli simboli che rinviano a storie che è bello mantenere bene in vista. Due esempi fra i tanti sono le corti di Polaggia e il borgo Scilironi. Il progetto “Le radici cli un’identità: i paesaggi del mandamento di Sondrio si presentano”- finanziato dalla Fondazione Cariplo – ha l’obiettivo cli valorizzare questo territorio a partire dalla sua l’identità. Tra le varie sfide che ciò comporta, ce ne è anche una che presuppone un modo nuovo di concepire lo sviluppo economico territoriale. L’idea principale che sorregge questa visione, alternativa tanto ai così detti modelli di marketing territoriale, quanto alla teoria della crescita aggregata, è la seguente: solo la comprensione dei valori e dei saperi di coloro che abitano un territorio può condurre a proposte di valorizzazione del patrimonio culturale che siano davvero durevoli e radicate. Infatti un patrimonio culturale è innanzitutto un luogo da vivere, per certi versi un luogo da abitare. Occorre pertanto comprendere in che senso l’identità può essere un fattore di benessere e, soprattutto, come da essa si possano generare nuove idee e nuove relazioni. Su queste basi si potrà poi comprendere quanto di questo benessere debba tradursi in flussi monetari e quanto cli questo benessere sia invece soggetto ad altri criteri di valutazione. È ciò che alcuni scienziati sociali chiamano approccio sistemicorelazionale (o strutturale). Un’economia dei luoghi che abbia come punto focale l’analisi delle prestazioni di lungo periodo rese possibili dalle relazioni che si riferiscono a quei luoghi, presuppone che le città, ma anche le contrade, siano intese come sistemi relazionali incompleti – incompleti innanzitutto per il ricercatore che non deve porsi come colui che ha una soluzione preconfezionata ad un problema. Da qui la centralità di una ricerca che dia la parola a coloro che vivono nei luoghi oggetto di indagine. L’intreccio fra l’analisi della vitalità della memoria riferita ai luoghi con la riflessione delle traiettorie di sviluppo locale può contribuire a chiarire quali processi istituzionali possono essere attuati per promuovere un modello cli sviluppo più stabile in grado di ridare valore all’abitare. La strategia organizzativa della ricerca sul mandamento di Sondrio, nella parte che mi trova impegnato con i mie colleghi dell’Università degli studi cli Bergamo, si propone cli innescare una dinamica cli coscienza di luogo. Durante l’anno di lavoro che si sta aprendo utilizzeremo la tecnica di intervista narrativa per restituire una storia orale individuale. Questo servirà a promuovere un confronto fra ricercatori, abitanti delle contrade, fruitori potenziali dei luoghi e politici locali per individuare le condizioni necessarie a promuovere azioni collettive orientate alla sostenibilità economica di queste bellissime terre affinché possano continuare a lasciare delle tracce da tramandare innanzitutto ai propri figli.

Stefano Lucarelli, Università degli Studi di Bergamo

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