«Un presepe a cielo aperto, segno dell’unità degli abitanti»

Ricostruire la memoria per abitare il futuro; così, in sintesi, si potrebbe riassumere il fine ultimo della Summer school organizzata nell’ambito di questo più ampio progetto interdisciplinare promosso all’interno di “Le Radici di una identità”. «Per far rivivere la memoria di Scilironi – afferma Lucarelli – mi piacerebbe coinvolgere gli attuali proprietari delle sue abitazioni che meritano di essere valorizzate; il “presepe” a cielo aperto che ogni anno viene allestito segnala che c’è una forte identità in quell’abitato, ma è un tentativo legato a un evento, al Natale; sarebbe bello capire se si può rimettere mano a quegli edifici per farli rivivere. Penso per esempio al forno che sorge al centro del paese: era utilizzato come bene comune e una volta preparato il pane, si lasciava l’impasto a chi sarebbe venuto dopo; sarebbe bello riportare in vita questa usanza ma è un processo che non può essere calato dall’alto». «Col nostro lavoro cerchiamo di riportare l’attenzione su Spriana e in particolare su Scilironi – prosegue il professor Lucarelli -; lo facciamo perché i miei studenti dell’università di Bergamo sono ragazzi giovani, tutti molto legati alla montagna». Per il professor Lucarelli, partendo dalla rivalorizzazione di Scilironi, si potrebbe poi allargarsi al resto della Valmalenco: «sì, per cercare di verificare se sia possibile mettere in campo un approccio sistemico e per fare collaborare le varie amministrazioni al fine di intercettare le risorse legate ai fondi europei dedicati alle città diffuse, un termine – quest’ultimo – che si riferisce ai tanti piccoli comuni dispersi come Spriana. Il fine di questa Summer school ha l’obiettivo – oltre a quello conoscitivo – di verificare quali sono le condizioni, se ci sono, per presentare all’Unione europea un progetto che preveda la costruzione di un parco culturale distribuito e che meriti di essere finanziato. Sarà un processo lungo, che nasce dal basso e che richiederà tempo, ma va fatto perché la Ue offre tante risorse per i progetti che partono proprio dal basso e che intendono dare nuovo valore ai patrimoni culturali che si stanno perdendo». La Summer school da remoto si è conclusa il 7 luglio, giorno in cui ogni studente di Lucarelli – in tutto una quindicina – ha dovuto avanzare una proposta tematizzata che sarà discussa nella terza parte, quella che si terrà sul campo a settembre-ottobre, insieme ai cittadini di Spriana, Covid permettendo. «Aver creduto in questo progetto durante tutto il lockdown – conclude Lucarelli ha avuto conseguenza positive sui miei ragazzi, che sono tutti della provincia di Bergamo: non si sono sentiti abbandonati». Le video lezioni che il professor Lucarelli ha tenuto con i suoi studenti sono visionabili sul canale YouTube di Le Radici di una identità.

Riccardo Roversi

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