Incisioni rupestri, via al cantiere del parco

Patrimonio da scoprire. Dalla prossima settimana al lavoro un’impresa comasca in località Ganda a Castione.
Il sindaco: «Intervento che abbiamo a lungo sognato, speriamo che ci siano ulteriori importanti ritrovamenti»

Lavori in corso in lo­calità Ganda a Castione, dove dalla prossima settimana apre il cantiere la Sap Società ar­cheologica, impresa di Albavil­la, in provincia di Como, che si è aggiudicata lo scavo di un’opera a lungo caldeggiata – e sognata – dall’amministra­zione comunale: la creazione di un parco delle incisioni ru­pestri, per consentire al pubblico di ammirare un patrimo­nio tutt’ora semi-sconosciuto, ossia 68 antropomorfi, 77 coppelle e tre altri segni, di indub­bio impatto culturale, di inte­resse archeologico, oltre che scientifico e di ricerca, ma con un forte potenziale turistico.

Le origini della scoperta
La scoperta del complesso di incisioni rupestri, risale a più di vent’anni fa. Era il 1995 quando venne segnalato grazie a Siro Buzzetti e Giancar­lo Mottarelli. «Finalmente vediamo par­tire quest’opera, che abbiamo a lungo sognato – dice dal mu­nicipio il sindaco Massimilia­no Franchetti -, quindi la sod­disfazione è davvero tanta e speriamo che ci siano ulteriori importanti ritrovamenti». La Sap Società archeologi­ca «è una delle ditte di scavi ar­cheologici più prestigiose del Nord Italia – puntualizza il primo cittadino – ed è la stessa che ha scoperto l’anfora con le monete d’oro di epoca romana Como, negli scavi sotto l’ex teatro Cressoni». I lavori, che inizieranno lunedì 16 settembre, avverranno «naturalmente sotto l’attenta osservazione e controllo della Soprintendenza archeologica di Milano, che ringrazio per la grande disponibilità. Una grazie particolare soprattutto al direttore, l’architetto Luca Rinaldi, e alla funzionaria Maria Giuseppina Ruggiero».

Il filmato
In corso d’opera saranno realizzate «delle riprese con videocamere fisse, per creare un filmato time-laps sull’intera operazione, da utilizzare in un secondo memento per la promozione del sito» anticipa Franchetti. La parte archeologica si unisce poi a quella edilizia, «che verrà però realizzata più avanti con la creazione di un centro visitatori, nell’immobile rustico che abbiamo acquistato». Dopo anni di attesa, ora entra nel vivo dunque l’ambizioso progetto che gode di un finanziamento sul bando dei “Beni emblematici” di Fondazione Cariplo, a cui si è aggiunto un contributo di Regione Lombardia – «a loro vanno i miei ringraziamenti», l’inciso del sindaco-, contemplato nella serie di interventi del “pacchetto” denominato “Le radici di una identità – Temi, strumenti e itinerari per la (ri)scoperta del mantenimento di Sondrio tra preistoria e Medioevo”, presentato insieme alle amministrazioni dalla Comunità montana dì Sondrio.

Lascia un commento

Your email address will not be published.