Una storia da riscoprire

I ragazzi della primaria alle “radici di un’identità”

Disegni, scritti, perfino piccoli affreschi. Fanno bella mostra di sé nello stand della Comunità montana Valtellina di Sondrio per tutta la durata di Sondrio Festival i lavori realizzati dai ragazzi nell’ambito del progetto “Le radici di un’identità”, promosso dall’ente locale con il sostegno finanziario di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

L’impegno di due anni
Gli alunni della primaria di Paesi Orobici e Berbenno sono stati portati per due anni (il secondo ahimè solo virtualmente, causa covid) a conoscere da vicino siti archeologici, chiese e monumenti, corti e palazzi, in una conoscenza del territorio poi sfociata in laboratori diretti da Marta Zecca, insegnante delle superiori “prestata” alle primarie, Alice Melchiorre, laureata in storia dell’arte e Francesco Ghilotti. Così piccoli hanno trasferito le loro impressioni su materiali concreti, trasformando queste lezioni attive in elaborati, appropriandosi in maniera creativa di un territorio che forse un giorno saranno loro a valorizzare, come guide o come insegnanti.
C’è chi descrive le avventure del contadino medievale Giacomino, chi le antiche fucine del ferro di Fusine.
I ragazzi delle quarte e quinte di Berbenno si sono cimentati in affreschi ispirati a quelli della Chiesa di San Colombano a Postalesio che custodisce opere del XII secolo, apprendendo i fondamenti della tecnica e realizzandoli da zero a partire dai materiali dell’intonaco.
Un’attività multidisciplinare, tra storia e geografia, storia dell’arte e scienza, cartografia, matematica e musica che ha coinvolto con entusiasmo i piccoli studenti e lasciato grande soddisfazione l’esperienza per le insegnanti, come ribadito in presentazione da Giovanna Simonini per l’istituto Paesi Orobici e dalla dirigente del comprensivo di Berbenno Daniela Russo.

Lo studio sulla preistoria
Ma il progetto non si ferma qui.
«Abbiamo realizzato un volume sulla preistoria in Valtellina con percorsi per piccoli archeologi curiosi cui ne seguiranno altri due per coprire il periodo fino al Medioevo» sottolinea il presidente della Cm Tiziano Maffezzini.

“Radici di un’identità” con il coordinamento scientifico di Rita Pezzola, prevede anche attività di formazione permanente, incontri e l’operazione “___” che valorizza paesaggio e radici storiche attraverso la musica del Baraccone Express di Paolo Xeres con una suite appositamente concepita. Tutte le informazioni sul sito web www.radiciidentita.it

Paolo Redaelli

18 giugno 2021

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